Sfinge colibrì - uccello o falena?

Approfondisci la tua cultura sulla natura, chiedi allo staff di i-doop di aggiungere anche un tuo argomento..


Image-article
In Italia non esistono Colibrì se non in cattività nelle oasi dove li allevano e si possono osservare da vicino


In Italia non esistono Colibrì se non in cattività nelle oasi dove li allevano e si possono osservare da vicino, in natura invece è facile però confonderli con la sfinge colibrì che abbonda in tutta Italia ma a differenza colibrì non è un uccello ma un insetto dell'ordine dei Lepidotteri è appunto una falena.
La Sfinge colibrì (Macroglossum stellatarum) è una falena dal corpo tozzo, di forma conica, con torace robusto e dotato di una forte muscolatura e con addome affusolato.
Le antenne sono grosse e talvolta clavate.
La spirotromba è in genere molto lunga, in grado di raggiungere i nettari di fiori inaccessibili ad altri insetti.
In alcune specie gli adulti non si nutrono e hanno la spirotromba atrofizzata.
Un caso particolare è la spirotromba della Sfinge testa di morto, in grado di perforare i favi delle api.
Le ali, durante la posizione di riposo, sono ripiegate orizzontalmente, oppure a tetto sull'addome.
Quelle anteriori sono generalmente strette, con l'apice appuntito e con il margine posteriore spesso sagomato in modo caratteristico.
Quelle posteriori sono nettamente più piccole e arrotondate.
Gli adulti delle sfingi possono essere considerati i migliori volatori fra i Lepidotteri: la robusta muscolatura toracica permette loro di avere un battito d'ali velocissimo, in grado di consentirgli movimenti scattanti ed un volo rapido; alcune specie possono raggiungere i 50 km orari.
Una caratteristica di alcune specie di sfingi è il modo di succhiare il nettare librandosi in aria immobili davanti al fiore (esattamente come il colibrì), grazie alla lunghezza della spirotromba.
Questo comportamento si può riscontrare facilmente nei giardini all'imbrunire.
La maggior parte delle sfingi ha un'apertura alare di 5-10 cm, tuttavia ci sono specie tropicali che possono avere un'apertura alare fino ai 20 cm.
Quando attiva, passa con estrema rapidità da un fiore all'altro senza mai posarsi: resta in volo librato su di essi per pochi secondi battendo velocemente le ali ad una frequenza di circa 200 volte al secondo e protendendo la lunga spirotromba verso i fiori per suggere il nettare, analogamente ai colibrì.
Ha abitudini diurne e crepuscolari.
Vola nei mesi caldi dell'anno e si posa solo per riposare dopo il crepuscolo, ben nascosta dalla vegetazione, coprendo con le ali anteriori le posteriori e lasciando scoperto l'addome.
Queste falene sono facilmente osservabili in giardini, parchi, prati, cespugli e macchie ai margini dei boschi, dove crescono le piante su cui si alimentano (caprifogli, Valeriana rossa e molte altre).
Le larve solitamente pascolano su galio o robbia, ma sono state documentate anche su valeriane, stellarie ed epilobii.
Gli adulti sono particolarmente attratti da fiori nettarini dal calice lungo e sottile, a cui attingono con la proboscide evitando così la competizione con altri insetti.
Con occhio inesperto è quindi molto facile confonderlo e scambiarlo per un colibrì che invece ricordiamo sono uccelli che vivono solamente nelle foreste tropicali dell'America centrale e meridionale.




Condividi questo articolo sui tuoi social
annunci


associazioni

Premi sull'immagine per spostarti sul sito web/blog/articolo